Motori & Ecologia

Progetto Eva+: colonnine di ricarica extraurbane

Il mondo dell’elettrico fa grandi progressi giorno dopo giorno e siamo davanti ad un passo piuttosto importante di questo settore.

Il progetto chiamato Eva+ consiste nel favorire la mobilità extraurbana.

Tramite l’installazione di punti di ricarica disseminati su tutto il territorio,  30 colonnine di ricarica posizionate circa a 60km l’uno dall’altra.

Si trovano ubicate in alcuni punti di interesse nelle vicinanze di sbocchi e accessi autostradali e che hanno permesso di coprire a grandi linee il tratto che va da Roma a Milano.

Queste prime colonnine sono attive già dall’1 Ottobre 2017  e, come accennato poco fa, sono frutto del grande progetto Eva+ (Electric Vehicle Arteries) gestito da Enel in collaborazione con Verbund (un fornitore di energia di origine austriaca) e alcuni dei principali costruttori di auto come Audi, VW, Renault, Nissan e BMW.

Le colonnine sfruttano la tecnologia Enel Fast Recharge Plus.

Promette di completare una ricarica totale in circa 20 minuti.

Ciascuna postazione potrà ricaricare due vetture contemporaneamente e ha a disposizione diversi tipi di ricarica a seconda della vettura che si porta a ricaricare.

Il progetto è molto promettente in quanto ha l’obiettivo di portare un drastico aumento di punti di ricarica nel giro di pochi anni.

L’obiettivo è incentivare l’acquisto di vetture elettriche (che, per come si stano mettendo le cose, potrebbero rappresentare quasi totalmente il futuro) e renderne possibile l’uso anche per lunghi spostamenti extraurbani come quelli autostradali.

Questi punti di ricarica al momento sono stati posizionati in punti come centri commerciali, parcheggi, stazioni di servizio.

Così da garantire ingorghi ridotti (grazie alla presenza di un maggiore spazio) e la possibilità di passare in modo spensierato il tempo necessario per la ricarica.

Questo progetto, in ogni caso, mira ad un obiettivo ben preciso: posizionare circa 200 colonnine di ricarica dedicate alle vetture elettriche entro la fine del 2019.

E’ un obiettivo fattibile? Le premesse sembrano proprio optare per un sì.