L’Europa ha recentemente deciso di vietare la vendita di auto con motori termici, ovvero a benzina e diesel, e di promuovere invece l’utilizzo di altri sistemi per alimentare i veicoli. Ma che fine faranno le auto tradizionali? Qui di seguito troverai alcune spiegazioni per capire meglio cosa ci aspetta.
Il 28 marzo scorso, i ministri europei dell’Energia hanno approvato un regolamento che prevede che le nuove auto immatricolate debbano avere emissioni zero, dunque niente più auto con motore termico a benzina e diesel. Durante la votazione sul regolamento presso il Consiglio Energia, l’Italia, insieme alla Bulgaria e alla Romania, si è astenuta. Al contrario, la Germania ha votato a favore, dopo aver raggiunto un accordo con la Commissione europea nei giorni precedenti sull’utilizzo futuro degli e-fuel e dei carburanti sintetici.
Tuttavia, i ministri europei hanno deciso di non eliminare le auto già in circolazione, come si temeva in passato. Le auto alimentate in modo tradizionale continueranno a circolare, mentre lo stop alla vendita riguarderà solo i veicoli nuovi.
L’Italia, tuttavia, non ha condiviso questa decisione. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha spiegato su una nota del sito del Ministero che “l’elettrico non può essere l’unica soluzione del futuro, tanto più se continuerà, come è oggi, ad essere una filiera per pochi. Puntare sui carburanti rinnovabili è una soluzione strategica e altrettanto pulita, che consente di raggiungere importanti risultati ambientali evitando pesanti ripercussioni negative in chiave occupazionale e produttiva. La decarbonizzazione del settore dei trasporti, che resta obiettivo prioritario, deve tenere conto delle peculiarità nazionali e di tempistiche compatibili con lo sviluppo del settore dell’automotive.”
Nel frattempo, il Consiglio e il Parlamento dell’UE hanno raggiunto un accordo per la creazione di stazioni di ricarica elettriche e a idrogeno per auto e veicoli pesanti lungo le principali reti stradali dei Paesi dell’Unione. L’accordo deve ancora essere esaminato e approvato dagli ambasciatori dei 27 Paesi membri dell’UE, dal Consiglio, dalla commissione trasporti e dalla plenaria dell’Europarlamento prima di diventare definitivo.
Insomma, ci troviamo di fronte a un cambiamento epocale: diremo finalmente addio a benzina e diesel, ma ci dovremo abituare a sentire parlare di carburanti sintetici, e-fuel e così via.
Ma cosa accadrà nel 2035 a chi possiede un’auto tradizionale? Potrà continuare a utilizzare benzina e diesel per alimentare il proprio veicolo? E che cosa sono esattamente questi carburanti sintetici?
Proviamo a chiarire meglio
I carburanti sintetici sono delle soluzioni per ridurre le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti, che rappresentano una delle principali fonti di inquinamento ambientale. Essi sono prodotti a partire da fonti rinnovabili, come l’energia solare o eolica, attraverso processi di sintesi chimica. In questo modo, l’energia rinnovabile viene convertita in un combustibile che può essere utilizzato nei motori tradizionali senza emettere CO2.
Tuttavia, nonostante i vantaggi ambientali, gli e-fuel e i carburanti sintetici sono ancora poco diffusi e presentano alcuni limiti tecnologici e economici. Ad esempio, la loro produzione richiede un consumo elevato di energia elettrica, che deve essere prodotta da fonti rinnovabili per garantire una vera riduzione delle emissioni di CO2. Inoltre, i costi di produzione sono ancora elevati rispetto ai combustibili fossili.
Per questo motivo, la transizione verso gli e-fuel e i carburanti sintetici sarà graduale e richiederà investimenti significativi in ricerca e sviluppo, nonché in infrastrutture per la produzione e la distribuzione dei nuovi combustibili. Tuttavia, grazie agli incentivi e alle politiche pubbliche a favore della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, si prevede che gli e-fuel e i carburanti sintetici avranno un ruolo sempre più importante nel futuro del trasporto su strada.