Sergio Marchionne, numero 1di FCA, ha parlato a tutto campo al recente incontro con i giornalisti presso il Salone di Ginevra.
Fra le dichiarazioni più interessanti rientrano certamente il suo punto di vista sulla conversione all’elettrico della produzione industriale di autoveicoli.
Agli occhi dei cronisti dimostra di non crederci granchè ancora, in realtà, da freddo uomo di numeri, Marchionne sa bene che lo spostamento all’elettrico richiede investimenti. Capitali da investire in tecnologia e ricerca. Capitali che , forse, le dimensioni di Fiat Chrisler non permettono di fare a cuor leggero.
Quindi l’AD continua a ripetere che “c’è tempo”, che “il futuro non è il presente”, contravvenendo alla filosofia che dovrebbe guidare gli imprenditori meccanici nell’investire in ricerca e futuro. Aspetto che negli anni il gruppo da lui guidato ha dimostrato di saper fare con mosse quasi sempre azzeccate.
Lancia un’esca quando afferma che “è presto per parlarne ma il primo giugno riceverete una risposta. Su guida autonoma ed elettrico siamo convinti di aver aspettato in maniera intelligente e di essere pronti a giugno con un quadro preciso e ambizioso”.
Eppure i saloni dell’auto in giro per il mondo dimostrano una propensione spinta al cambiamento sulla natura dell’alimentazione.
Lo si è detto a più riprese : l’elettrico rappresenta una minima frazione della torta, e ancora non ha preso seriamente il volo.
Di certo Marchionne afferma che FCA, come tutto il mercato d’altronde, ridurrà la dipendenza dal diesel anche in vista delle mosse di molte città contro la circolazioni di autoveicoli alimentati a diesel.
Maserati e Alfa Romeo : creata un’infrastruttura tecnica condivisa.
Ora Maserati è nelle condizioni di competere con i tedeschi : Maserati, senza questa convergenza con Alfa, avrebbe gambe molto corte.
Riguardo Giulia e Stelvio, i due gioielli di Alfa, l’azienda ha dimostrato il proprio livello. Di variabili, coupé, o altro al momento non viene data alcuna info, ma l’impegno verso l’area sportiva è confermata.
Ad ogni modo rivendica le scelte del passato, confermando le produzioni Alfa (e non solo) su territorio italiano, puntando sempre sulle eccellenze di Cassino, Mirafiori e le ex fabbriche Bertone.
“Con quella strategia abbiamo garantito un futuro alla rete produttiva italiana”.
Capitolo Jeep e Formula 1 : risultati e potenziali.
Grandi soddisfazioni arrivano da Jeep, un marchio su cui l’azienda ha puntato fin dall’inizio. Un brand che ha dimostrato di avere una forza eccezionale sul mercato.
Mentre per quanto riguarda il campionato di Formula 1 appena cominciato in Australia con il primo, rumoroso successo delle Ferrari, Marchionne si dimostra fiducioso e apre anche ad Alfa : “Soltanto dopo aver valutato i risultati capiremo se sia il caso di incrementare il nostro coinvolgimento con Sauber”.
Trova il tempo di parlare anche di attualità politica internazionale :
“Se non abbiamo capito che l’amministrazione Trump sta provando a correggere delle ingiustizie subite negli ultimi anni dagli Usa, non inquadriamo la questione dei dazi. Io non sono d’accordo con questa politica, ma dobbiamo essere cauti e mantenere la mente fredda per dare il giudizio sulla questione”.
Ma anche dell’avanzata Cinese sul mercato automotive :
“L’interesse dei cinesi è ovvio. È ragionevole che vogliano fare alleanze per abbassare i costi di sviluppo delle nuove tecnologie che sono molto costose. L’ingresso di Geely in Daimler riflette proprio questo: l’esigenza di ottimizzare le spese per ricerca e sviluppo. È tutto parte di una tendenza più ampia: non sono negativo su un maggiore peso dei cinesi nel settore automobilistico. Il mercato è libero”.
Infine i temi caldi : ruolo di Fiat, aspetto successione a capo dell’azienda.
Nella visione dell’AD Fiat avrebbe perso rilevanza fra il pubblico, rimane l’attenzione per la 500, in Europa in particolare, e per Panda : sicuramente le due più vendute nei rispettivi segmenti.
Eppure dal suo punto di vista il futuro di Fiat è proiettato con molto potenziale in America Latina.
Riguardo al suo successore (il suo mandato di AD scade ad inizio 2019) non proferisce parola, non sa chi lo sostituirà alla guida del Gruppo. Di certo tempi di chiusura della sua esperienza rimangono intatti. Il nome verrà reso noto solo “mezzora prima dell’ufficialità”.